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Guerriglia a Milano per il corteo No Expo

Guerriglia a Milano per il corteo No Expo
Autore: Teresa.Corrado - Redazione Cronaca
Data: 01/05/2015

Lo si è temuto fin dall'inizio, lo avevano annunciato, era previsto dopo il sequestro, in alcune case di bombe molotov e armi varie possedute dai movimenti no - expo e alla fine è accaduto il peggio. Nonostante il servizio d'ordine, nonostante la presenza di molti agenti, Milano è stata il luogo di duri scontri tra manifestanti e forze di polizia.

Ma cominciamo con ordine. Questa mattina, inaugurazione dell'Expo di Milano 2015 con apertura dei cancelli ai visitatori alle ore 10.00 e presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi all'inaugurazione, che ringrazia tutti, anche Letizia Moratti,per il lavoro svolto dall'inizio sino all'inaugurazione, ma non cita Romano Prodi. Nell'inno italiano cantato da un coro di bambini, il testo modificato, la parola vita prende il posto della parola morte.

Mentre tutto procede per l'inaugurazione con alla presenza di autorità internazionali, un gruppo di giovani, una trentina, facenti parti del Movimento No-Expo May Day e del centro sociale Fornace, protesta davanti ai tornelli dell'ingresso Fiorenza. I ragazzi sono arrivati a sorpresa, controllati a vista da agenti della Polizia in tenuta antisommossa, e, dopo una mezz'ora, sono andati via. I giovani hanno mostrato uno striscione sul quale vi era scritto: "Il belpaese delle opportunità, un Expo di mafia cemento e precarietà". Non ci sono scontri, tranne tensione quando i giovani hanno chiesto e ottenuto di non passare i controlli dei biglietti.

Il peggio accade nel pomeriggio, quando a Milano è prevista la manifestazione contro Expo 2015 e dove si sono riuniti black bloc provenienti da tutta Europa. Il corteo parte e subito i manifestanti si rendono autori di molte scritte sui muri dei palazzi, delle banche e dei negozi. Naturalmente vengono prese di mira le banche simbolo di potere, che i manifestanti incontrano lungo la strada. Quando la frangia più dura dei No Expo sfila in piazza Resistenza partigiana si trova un lungo cordone di agenti e di mezzi che bloccano l'accesso al centro cittadino tramite via Cesare Correnti. I manifestanti lanciano oggetti contro le forze dell'ordine, insieme a petardi mentre la polizia per disperdere i giovani usa gli idranti con scarso successo.

Sono più o meno le 16.00 e comincia lo scontro con le forze dell'ordine. Oltre al lancio di oggetti, si aggiunge la devastazione di una filiale della BNL, lancio di bombe molotov, vengono incendiate auto, cassonetti, distrutte vetrine. È guerriglia urbana, mentre le forze di polizia si difendono con idranti, lacrimogeni. La città viene blindata, le forze dell'ordine provano a impedire l'accesso dei manifestanti al centro. Tre fermate della metro milanese vengono chiuse, bloccate o deviate le linee in superficie, mentre la polizia cerca di contenere circondando i gruppi più animati. Alle 18.07 il blocco nero si è disperso, cambiandosi d'abito i più duri del gruppo si sono mischiati agli altri manifestanti e gli ultimi si stanno allontanando dalla manifestazione. Alle 18.11, dal furgone che apre il corteo, in piazza Amendola, gli organizzatori della Mayday Parades annunciano che la manifestazione si è conclusa e, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, li invitano a prendere la metropolitana.

Il bilancio del pomeriggio milanese non è dei migliori. Una decina di giovani sono stati fermati dalle forze dell'ordine e 11 uomini delle polizie sono rimasti feriti. Sette carabinieri hanno riportato ferite, quattro agenti sono rimasti contusi.

Il questore di Milano Luigi Savina annuncia i fermi e i feriti, ma anche le vere intenzioni dei black bloc, che volevano raggiungere il centro della città lombarda, ma a cui è stato impedito l'accesso.

Sulle violenze e scontri scoppiati a Milano sono intervenuti subito i politici italiani. Il capo dello Stato Sergio Mattarella, ha usato dure parole per condannare gli scontri milanesi: "Ferma condanna della violenza, bisogna punire i teppisti. Solidarietà ai cittadini e alle forze dell'ordine per gli scontri a Expo Milano". Matteo Salvini condanna i "teppisti", ma chiede le dimissioni di Angelino Alfano. Condanna anche da Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, che commenta con un twitter "Pieno sostegno alle forse dell'ordine che stanno fronteggiando a Milano la guerriglia urbana scatenata da imbecilli violenti che devono finire in galera". Giuliano Pisapia sindaco di Milano ci tiene a sottolineare che chi ha devastato la sua città, deve essere punito.

Sui fatti di Milano, sono intervenuti non solo politici, ma anche personaggi dello spettacolo. Il giovane rapper Fedez, che aveva appoggiato la manifestazione pacifica di ieri, oggi ha condannato, tramite twitter, i violenti scontri e le devastazioni dei giovani manifestanti.

Sconcertante l'intervista del giornalista Enrico Fedocci a un giovane che ha partecipato alla manifestazione e che si può ascoltare seguendo l'indirizzo: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/speciale-expo-2015/no-expo-parla-il-manifestante-giusto-cosi-volevo-spaccare-tutto-_2108923-201502a.shtml

Intanto i cittadini milanesi sono scesi in piazza immediatamente per ripulire le strade della loro città. Muniti di scope, i titolari e dipendenti di bar e negozi danneggiati dal passaggio dei black bloc. 




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